Europa

Madrid vista con gli occhi di Goya

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La capitale della Spagna, rinomata per le bellissime piazze, i tapas bar e la vita notturna, non manca certo di attrattive per i turisti. Tuttavia, se anche non possedesse queste piacevolezze, non sarebbe difficile trovare un’altra ottima ragione per intrattenersi a Madrid: la sua arte.

Madrid Puerta del Sol A Madrid l’arte è di casa ©LucVi/Shutterstock

Questa capitale dalla storia relativamente recente, divenuta sede del governo nazionale nel 1561, sopperisce alla mancanza di una lunga eredità storica con la ricca presenza di gallerie d’arte. La città vanta decine di collezioni, importanti e minori, ma i musei che più attraggono i numerosi visitatori sono soprattutto tre: il Museo del Prado, il Museo Thyssen-Bornemisza e il Centro de Arte Reina Sofìa.

Le tre punte del Triangolo d’oro dell’arte distano poco tra loro lungo l’elegante Paseo del Prado, uno dei viali principali di Madrid o nelle immediate vicinanze.

Questi musei espongono i capolavori dei più grandi pittori al mondo, ma ciò che renderà il vostro viaggio indimenticabile saranno le opere di Francisco de Goya (1746-1828). L’osservazione arguta, l’approccio irriverente e la candida rappresentazione di eventi orripilanti, che Goya visse in prima persona, fanno delle sue opere una vera e propria finestra sulla vita madrilena tra i secoli XVIII e XIX. Una volta visitati i musei, potrete dedicarvi a comprendere il legame che Goya e i pittori a lui contemporanei ebbero con la città. Il contesto storico, tanto delle opere quanto dei loro autori, sarà utile per una maggiore comprensione dei dipinti. Nelle parole di Hemingway: “Qui a Madrid nessuno va a letto prima di aver ucciso la notte”. Avrebbe dovuto aggiungere che nessun viaggiatore dovrebbe ripartire da questa città ricca di cultura senza aver prima apprezzato l’incomparabile arte esposta.

La statua di Diego Velázquez davanti al Museo del Prado ©Richard Nebesky/Lonely Planet

Museo del Prado

Servirebbero molti giorni per esplorare il Prado, il museo più importante di Madrid, tale è l’ampiezza e la qualità della sua collezione. Le opere degli artisti spagnoli sono quelle più numerose e le punte di eccellenza sono le tele di Goya e di artisti che lo influenzarono come il pittore andaluso Diego Velázquez (1599-1660). Il dipinto più celebre di quest’ultimo, Las meninas (Le damigelle d’onore), fu completato nel 1656 e ritrae re Filippo IV, la moglie e la figlia, e lo stesso artista. La composizione e l’uso della luce ne fanno un ritratto enigmatico, che ha disorientato e deliziato gli appassionati di tutte le epoche. Realizzato 150 anni dopo, La familia de Carlos IV di Goya è un omaggio al suo predecessore. Come Velázquez, anche Goya si incluse nel dipinto, benché, seguendo il suo estro non convenzionale, questa rappresentazione della monarchia non possa certo dirsi adulatoria.

L’uso del colore da parte di Goya prevedeva anche le sfumature cupe che si ritrovano in dipinti più tardi, noti come Pinturas negras (Pitture nere), con temi angosciosi di cerimonie sataniche e cannibalismo. La perdita dell’udito e gli orrori dell’occupazione francese in Spagna resero cupo e grottesco lo stile dell’ultimo Goya; e fu la dominazione napoleonica a ispirare due dei suoi più celebri dipinti: El dos de mayo (anche noto come la Lotta contro i Mamelucchi) e El tres de mayo mostrano la resistenza dei madrileni contro gli occupanti francesi e la violenta rappresaglia degli invasori.

Proprio di fronte al Prado, il Museo Thyssen-Bornemisza offre un’eccellente panoramica dell’arte occidentale con una collezione che include Goya e molti altri artisti, da Rubens a Monet.

Real Fábrica de Tapices

Procedete a piedi per 20 minuti in direzione sud, superate il Giardino botanico e arrivate al Laboratorio Reale di Arazzi. La carriera del giovane Goya cominciò qui nel 1774, dopo essersi trasferito a Madrid dalla nativa Aragona. I motivi che disegnò per alcuni arazzi commissionati da re, ispirati all’opera di Velázquez, decretarono l’inizio della sua carriera.

La visita include le stanze degli arazzi, alcuni in vendita, e la possibilità di assistere alla loro creazione.

Centro de Arte Reina Sofía

Se Goya rappresentò le brutalità della guerra di fine XVIII secolo, un altro artista spagnolo, Picasso (1881-1973), mise su tela le barbarie della guerra civile spagnola del XIX secolo. Guernica, il suo capolavoro inquietante e toccante ispirato all’attacco aereo che rase al suolo l’omonima città basca nel 1937, è l’opera d’eccellenza del Reina Sofìa e degna prosecutrice della pittura di Goya.

Questa galleria di arte moderna, fra i tre musei principali di Madrid, ha sede in un ex convento e ospita opere famose di autori come Miró e Dalí. Tuttavia a rimanere indelebile nella memoria sarà la rappresentazione del dolore che Picasso ha espresso sulla celebre tela.

Tramonto a Puerta del Sol ©SOMATUSCANI/Getty Images

Puerta del Sol

Una passeggiata di 15 minuti verso nord-ovest, attraverso il centro di Madrid, vi porta al cuore geografico e spirituale della città, Puerta del Sol. È in questa piazza trafficata che oggi i madrileni fanno shopping e celebrano il nuovo anno, ed è da qui che vengono misurate tutte le distanze stradali dalla capitale, dal punto meridionale della piazza segnato come ‘Kilometro 0’. E sempre qui si svolsero le lotte della resistenza spagnola dipinte da Goya nel El dos de mayo. Immaginate la coraggiosa popolazione locale che combatte faccia a faccia con le truppe mamelucche francesi nella piazza e nelle viuzze intorno.

Real Academia de Bellas Artes de San Fernando

A nord-est trovate l’Accademia Reale di Belle Arti, una delle scuole spagnole più prestigiose che ebbe tra i suoi studenti più famosi anche Pablo Picasso. Tuttavia, nei due anni che visse a Madrid smise presto di frequentare le lezioni.

Infatti, il giovane Pablo preferiva attingere conoscenza pittorica direttamente dai Maestri, trascorrendo il suo tempo al Museo del Prado ad ammirare le tele di Goya, che era stato uno dei primi direttori dell’accademia. Le sale includono anche opere di Goya, inclusi due autoritratti.

I giardini del Palacio Real ©Fotoeventis/Shutterstock

Palacio Real

Fate due passi in direzione ovest fra le stradine del quartiere medievale e raggiungete il Palazzo Reale. L’edificio moderno fu costruito nel 1734, dopo che un incendio distrusse la fortezza mora convertita in palazzo e che Velázquez visitò. Circa 74 anni dopo, fu qui che cominciò la rivolta del due di maggio, quando una folla si riunì fuori dal palazzo per protestare contro l‘occupazione francese.

Il sontuoso palazzo non è più dimora dei reali spagnoli, anche se le funzioni ufficiali si tengono ancora qui. Sulla piazza antistante si aprono splendide vedute: guardate oltre il fiume Manzanarre e a sinistra, lì dove oggi sorge il quartiere Puerta del Angel, duecento anni fa si trovava la casa di Goya. La Quinta del sordo (La villa del sordo), così era chiamata per un precedente proprietario, è l’abitazione sulle cui pareti l’artista realizzò le Pinturas negras. Ed è lì che rimasero fin quando la villa fu demolita nel 1909 e i dipinti furono trasferiti al Prado.

L’Ermita de San Antonio de la Florida ospita spettacolari affreschi di Goya

Ermita de San Antonio de la Florida

A nord-ovest del Palacio Real, dall’altro lato di Plaza de Oriente, dove si trova la statua di Filippo IV basata su un quadro di Velázquez, è situata questa chiesa che solitamente non fa parte delle mete turistiche più battute. Essa ospita gli affreschi spettacolari di Goya e la tomba dell’artista, dopo che la salma fu restituita dalla Francia, dove morì nel 1828.

Fonte articolo originale

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