Weekend a Piacenza e dintorni
Un weekend che con la nebbia diventa ancora più affascinante, nelle campagne della Bassa padana nei dintorni di Parma. Da Tabiano in dieci minuti (11 km) si raggiunge Fidenza per immettersi sull’A1 in direzione Milano. Si esce a Piacenza Sud e si imbocca la statale 45 della Val Trebbia. Rivergaro è a 20 chilometri: qui la signora Elena Pantaleoni in 18 anni di lavoro tra i filari ha trasformato La Stoppa, proprietà acquistata nel 1973 dal padre, in un marchio che produce 150.000 bottiglie l’anno esportate ai quattro angoli del globo. Il segreto?
Un weekend che con la nebbia diventa ancora più affascinante, nelle campagne della Bassa padana nei dintorni di Parma. Da Tabiano in dieci minuti (11 km) si raggiunge Fidenza per immettersi sull’A1 in direzione Milano. Si esce a Piacenza Sud e si imbocca la statale 45 della Val Trebbia. Rivergaro è a 20 chilometri: qui la signora Elena Pantaleoni in 18 anni di lavoro tra i filari ha trasformato La Stoppa, proprietà acquistata nel 1973 dal padre, in un marchio che produce 150.000 bottiglie l’anno esportate ai quattro angoli del globo. Il segreto?
Dare nuovo lustro a vitigni locali quali barbera, bonarda e malvasia. Poi selezionare il meglio. Basta attraversare il Trebbia per arrivare a Rivalta, rocca dell’anno Mille affacciata sul torrente. Un gioiello tra le dimore del Ducato che ha incantato anche i reali inglesi. Nel borgo si gustano piatti piacentini, ottima carne e salumi all’Antica Locanda del Falco. Attigua c’è la bottega dove si acquistano coppe, salami e prelibatezze, come verdure e funghi sott’olio. Accanto, la Residenza Torre di San Martino ospita in camere e suite di gran charme, con letti a baldacchino e arredi d’epoca, e appena fuori dal borgo, in dieci cottage, da due a sei posti letto, con arredi eleganti. A 10 chilometri, a Cantone, in Val Tidone, l’associazione Le Merline (tel. 0523.97.66.29, cell. 335.60.01.065, 15 € all’ora), organizza passeggiate a cavallo in collina, anche con percorsi di scoperta delle dimore storiche più nascoste, come il Castello della Boffalora.
Scendendo verso Piacenza per la provinciale Val Tidone, una soluzione per trascorrere la notte è Casa Lucia, a Gragnano, un’antica dimora contadina rinnovata e immersa nel verde, da affittare per una notte, un weekend o una settimana. Un percorso nella Bassa non può mancare l’incontro con il protagonista: il Po, che con le sue nebbie regala un fascino unico e antico al territorio. Dal pontile di Calendasco – ci si arriva da San Nicolò, sulla statale 10 – Pierluigi Magistrali organizza gite in barca sul fiume (cell. 335.60.01.065, un’ora costa 60 €, posti per 6 persone), con itinerari a richiesta. Alle porte di Piacenza, sulla via Emilia, il maglificio Imac è una roccaforte del made in Italy: per decenni ha confezionato pullover per grandi firme, oggi che le produzioni delocalizzano lavora ancora per Max Mara, Dolce&Gabbana, Dior e Alessandro Dall’Acqua, ma punta anche sul proprio marchio. A Piacenza, a pochi passi dalla centralissima piazza Cavalli, il ristorante Piccolo Roma propone l’eccellenza dei salumi piacentini, serviti con un gnocco fritto gonfio e leggero come una sfoglia, poi un classico d’altri tempi: la bomba di riso ripiena di sugo ai funghi, salsiccia e petto di piccione. Uscendo dalla città verso la Val d’Arda si può decidere di fare base a Paderna di Pontenure. Qui Case Riglio, villa padronale del Seicento circondata da prati e campi coltivati, offre sette camere e due suite con arredi Sette-Ottocento.
Salendo per la Val Vezzeno le colline si ricoprono di boschi. Il fortilizio di Gropparello, arroccato sulla punta più alta, è nascosto da fitta vegetazione e circondato da un orrido creato da gole profonde. Il Castello, rimasto chiuso e in disarmo per anni, è tornato a vivere grazie alla genialità degli attuali proprietari, la famiglia Gibelli. Il castello si può visitare e nell’attigua Taverna Medievale, sui tavoli scuri, accanto al camino, si gustano piatti storici rielaborati, come zuppa di farro e ceci, cotognata di pere e carni arrosto. Dopo una giornata al castello, per mantenere l’atmosfera di magia, si può dormire a 2 chilometri, a Sariano, alla residenza Torre del Borgo: otto camere confortevoli in una torre del XV secolo ristrutturata. L’alternativa è Casa Illica a Castell’Arquato, al centro del paese medievale. Da Castell’Arquato una serie di tornanti porta a Vigoleno, borgo del XII secolo stretto attorno al castello a picco sullo Stirone. Si dorme in 15 stanze, tra saloni con arredi del Settecento, e in tre suite alle quali si accede dal camminamento merlato. Verso l’autostrada, l’ultima tappa è il Castello di San Pietro, a San Pietro in Cerro, proprietà della famiglia Spaggiari, che ha trasformato le antiche scuderie nella Locanda del Re Guerriero: 12 camere accoglienti che si affacciano sul parco.
Fonte: www.corriere.it