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Stati Uniti – Le nuove procedure alla frontiera

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Come anticipato in un precedente articolo, sono state variate le procedure previste per chi entra negli Stati Uniti.

D’ora in avanti ai controlli di frontiera gli Stati Uniti rileveranno a coloro che entrano in territorio americano le dieci impronte digitali. Il programma Us-Visit, illustrato nei giorni scorsi dal ministero dell’Interno, prende il via questa settimana a cominciare dall’aeroporto internazionale di Washington Dulles, ed entro marzo sarà operativo in altri nove scali: Boston, Chicago, Detroit, Atlanta, Houston, Miami, New York, Orlando e San Francisco. Entro la fine del 2008, poi, tutti gli aeroporti saranno dotati delle apposite tecnologie, così come tutti i posti di frontiera marittimi o terrestri.

Come anticipato in un precedente articolo, sono state variate le procedure previste per chi entra negli Stati Uniti.

D’ora in avanti ai controlli di frontiera gli Stati Uniti rileveranno a coloro che entrano in territorio americano le dieci impronte digitali. Il programma Us-Visit, illustrato nei giorni scorsi dal ministero dell’Interno, prende il via questa settimana a cominciare dall’aeroporto internazionale di Washington Dulles, ed entro marzo sarà operativo in altri nove scali: Boston, Chicago, Detroit, Atlanta, Houston, Miami, New York, Orlando e San Francisco. Entro la fine del 2008, poi, tutti gli aeroporti saranno dotati delle apposite tecnologie, così come tutti i posti di frontiera marittimi o terrestri.

I tempi per i controlli non si allungheranno Finora per entrare negli Usa bastavano le impronte digitali di due dita. Ma dopo l’11 settembre i responsabili della sicurezza hanno avviato nuove misure antiterrorismo, l’ultima delle quali è – appunto – questa: la rilevazione, attraverso appositi scanner, delle dieci impronte digitali di un individuo. Le autorità assicurano che le nuove procedure non dovrebbero allungare i tempi di attesa in dogana, peraltro solitamente lunghi. Il nuovo scanner – dicono – è in grado di registrare le impronte delle dieci dita in pochi secondi. Per varare questa misura gli Stati Uniti hanno stanziato 1,7 miliardi di dollari.

Già archiviate 90 milioni di impronte A tutt’oggi sono già state archiviate 90 milioni di impronte digitali. Secondo i responsabili della sicurezza, avere a disposizione le dieci impronte digitali permetterà una verifica più rapida ed efficace con i Paesi stranieri circa l’identità. Dalle nuove misure sono esentati Messico e Canada. I responsabili del ministero dell’Interno hanno riferito che in futuro la rilevazione delle dieci impronte dovrebbe essere possibile già al momento dell’imbarco verso gli Usa, proprio per evitare le lunghe attese ai controlli al momento dell’arrivo.

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