Perché Melbourne è la meta perfetta per fuggire dall’inverno
È un po’ lontana, ma ne vale la pena.
“Natale a Melbourne”: può sembrare il titolo di un film di dubbio gusto, ma in realtà è semplicemente un’idea adatta a chi voglia passare le feste al caldo. Dall’altra parte del mondo, si sa, in questo periodo il sole splende e Babbo Natale passa a portare i doni sulle spiagge, altro che slitta, caminetto e compagnia bella.
I motivi per percorrere i quasi 15.000 (quindicimila!) chilometri che ci separano dal continente più esotico dell’emisfero sud non mancano, ma noi siamo qui a elencarvene qualcuno che forse non conoscevate. Non stiamo quindi a dirvi di fare un bagno a Whitehaven, una delle spiagge più belle del mondo, nel Queensland. Non vi consigliamo di visitare il Lone Pine Koala Sanctuary di Brisbane, la riserva di koala più grande al mondo, né di scattarvi un selfie con alle spalle la Sydney Opera House. Sono tutte cose che avete già messo in conto di fare, se state programmando una gita invernale in Australia.
Quella che forse avete (erroneamente) sottovalutato, tra le tante attrazioni turistiche, è l’idea di passare un paio di giorni in più a Melbourne, il centro culturale dell’Australia, una città incredibilmente vivace e colorata.
Capitale dell’arte urbana
Melbourne pullula di creatività: la si respira nell’architettura – quella vittoriana come quella moderna – nelle vie e nei vicoli (i Laneways) coperti dai graffiti degli street artist come l’asiatico Heesco, che ogni anno in primavera si riuniscono qui per il Wall to Wall Festival.
Arte urbana, design grafico, modernità: sono forse queste le chiavi di lettura migliori per interpretare l’animo frizzante della Melbourne artistica contemporanea. Non a caso, la città è da tempo considerata la capitale dell’arte e del design australiano, con un’interessante programmazione di eventi tra teatri, musei e festival.
Ad esempio, il Melbourne Museum dedica in questo periodo una mostra al Natale del Myer Shop, enorme negozio australiano celebre per gli allestimenti natalizi delle sue vetrine. Make Believe (in mostra fino al 9 febbraio) ne raccoglie circa 250, tra bambole meccaniche e creazioni fantastiche, in un omaggio natalizio dall’atmosfera a tratti un po’ inquietante.
Trasforma invece la contemporaneità in futurismo quella che probabilmente è la mostra dell’anno per Melbourne, visitata all’inaugurazione anche da Natalie Portman: Escher x nendo: between two worlds (fino al 7 aprile alla National Gallery of Victoria) utilizza un approccio comparativo unico, mettendo in dialogo un genio dell’arte grafica e dell’illusione ottica come M.C. Escher con uno degli studi di design più famosi del mondo, il giapponese Nendo, fondato nel 2002 da Oki Sato a Tokyo.
Giornate open air
A clima invertito, con il termometro che segna 25 gradi, va da sé che quel che si vuole è stare all’aperto. In spiaggia, certo, ma anche in mezzo alla natura incontaminata di Philip Island, a circa un’ora dalla città: un’isola che ospita pinguini, koala, otarie orsine. Se l’isola – che ospita anche il circuito del Gran Premio d’Australia – viene scelta in questo periodo da tantissimi giovani di Melbourne per una gita in giornata non è però solo per la flora e la fauna. A Philip Island si viene anche per mangiare e bere bene, grazie a un microclima che ha permesso il fiorire di allevatori, caseifici, pescatori e produttori artigianali di diverso genere. Li troverete tutti lungo la Southern Gippsland Wine Trail, la via del vino, dove potrete assaggiare i prodotti dei vigneti locali.
Stare all’aperto, per gli australiani, significa anche fare un pic nic o un barbecue a Docklands Park, il parco – disseminato di opere d’arte urbana – dell’area che circonda l’antico porto della città. Oggi la zona è uno dei quartieri più brulicanti di divertimenti, bar, ristoranti, attrazioni di qualsiasi genere (come la “Star Observation Wheel”, la ruota panoramica pensata per vedere da una prospettiva diversa la skyline cittadina).
Pausa caffè
Se le lunghe camminate possono stancare, l’importante è trovare un posto dove sedersi e riposarsi un attimo, magari davanti a una tazza di buon caffè. Melbourne vi garantisce con sicurezza l’occasione di farlo, grazie ai suoi tantissimi bar e caffè alla moda. L’attenzione verso il prodotto caffè sta negli ultimi anni crescendo in questa parte del mondo, e gli australiani hanno sempre di più abbandonato il caffè solubile in favore dell’espresso. Sono talmente tanti e caratteristici i cafè della città che spesso si organizzano anche dei tour guidati per scoprire i migliori.
Tra le tappe immancabili di un tour di questo genere ci saranno probabilmente posti come il Tall Timber Cafè, con un menu “all day breakfast” che comprende tutto il repertorio british, dalle uova strapazzate ai toast; oppure il Pie Shop, specializzato in tortine ripiene dolci e salate fatte in casa e servite calde.
Have fun: food and drink
Melbourne ha centinaia di risposte alla domanda: “cosa facciamo stasera?”, e nessuna vi lascerà delusi. A cominciare dai ristoranti, che rispecchiano la tendenza dell’Australia a trasformarsi negli ultimi anni in una grande destinazione gastronomica. Stando alla World’50 Best Restaurants, la classifica dei migliori ristoranti al mondo (che tra l’altro aveva scelto Melbourne per ospitare la premiazione del 2017), almeno due sono i ristoranti not to be missed in città. Al numero 44 della classifica nel 2017 c’era Brae, dove lo chef Dan Hunter esplora la cucina rurale australiana con gli strumenti appresi nei Paesi Baschi. Il miglior ristorante d’Australia (attualmente alla posizione numero 20 al mondo) è però Attica, il ristorante dello chef Ben Shewry, che sta scrivendo la storia della cucina australiana contemporanea grazie a ingredienti come l’uovo di emu o il canguro rosso.
Il dopocena conferma quanto Melbourne sia una città da vivere all’aperto, anche quando si ordina un drink in un locale: forse per questo si sono moltiplicati negli anni i bar sulle terrazze e sui tetti dei palazzi. Uno degli ultimi arrivati è il Gin Garden Bar dell’Union Electric, uno dei locali più cool nascosti nei vicoli del centro città.
Intrigante e seducente come solo il mistero sa essere è una delle più recenti aperture di successo in tema cocktail bar a Melbourne: Trinket è una sorta di Speak Easy (i bar che imitano i locali clandestini e che permettono l’ingresso solo grazie a una parola d’ordine) dall’elegantissima atmosfera vintage anni Trenta. Qui, un drink tra le luci soffuse è davvero d’obbligo.