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Le 11 meraviglie del Perù

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Gli scavi non si sono mai fermati dal 1948 quando, nella meseta desertica sulla valle del fiume Supe, 184 chilometri a nord di Lima, gli archeologi trovarono sei enormi costruzioni, simili a piramidi. Le analisi al carbonio radioattivo dicono che le rovine, su una superficie di 626 ettari, hanno più di 5000 anni. In occasione del 33esimo meeting della World Heritage Committee, dopo 61 anni di ricerche in loco no stop, la Città Sacra di Caral, la più antica testimonianza urbana delle Americhe, ha ottenuto il grande riconoscimento ed è entrata a far parte del ricco Patrimonio Unesco del Perù.

Gli scavi non si sono mai fermati dal 1948 quando, nella meseta desertica sulla valle del fiume Supe, 184 chilometri a nord di Lima, gli archeologi trovarono sei enormi costruzioni, simili a piramidi. Le analisi al carbonio radioattivo dicono che le rovine, su una superficie di 626 ettari, hanno più di 5000 anni. In occasione del 33esimo meeting della World Heritage Committee, dopo 61 anni di ricerche in loco no stop, la Città Sacra di Caral, la più antica testimonianza urbana delle Americhe, ha ottenuto il grande riconoscimento ed è entrata a far parte del ricco Patrimonio Unesco del Perù.

Un nuovo orgoglio nazionale che va ad aggiungersi alle altre dieci meraviglie andine Beni dell’Umanità. Naturalmente le indiscusse regine peruviane restano Machu Picchu , la cittadella inca sulla montagna che domina il Rio Urubamba, scoperta nel 1911 dallo statunitense Hiram Bingham, e Cuzco, l’ombelico del mondo del potente impero precolombiano, entrambi Patrimonio Unesco dal 1983. Negli anni Ottanta entrano nella lista altri quattro siti: il complesso archeologico di Chavìn; la cittadella di Chan Chan, tutta in mattoni crudi, la più grande del mondo preispanico; il Parco Nazionale del Manu, nella foresta amazzonica peruviana. E il Parco Nazionale Huascaràn, nel cuore delle Ande, nella Cordillera Blanca: un prezioso e fragile ecosistema da proteggere, tra cime innevate che superano i 6000 metri. Nel 1991 tocca all’incantevole delirio barocco del centro storico di Lima.

La città, meglio conosciuta come la Ciudad de los Reyes, oggi è una metropoli con otto milioni e mezzo di abitanti che strizza l’occhio all’Occidente e punta sullo sviluppo urbanistico e sul benessere sociale, senza dimenticare la propria identità di ex capitale del Viceregno di Spagna. L’anno dopo, nel 1992, il riconoscimento Unesco spetta a una bellezza naturale, il Parco Nazionale del Fiume Abiseo, affluente del più celebre Rio delle Amazzoni. E che dire delle misteriose linee di Nazca? Entrano nella storia nel 1994 e subito scatenano la fantasia. Si tratta di oltre 13.000 geoglifi tracciati nel deserto, su un’area di 450 chilometri quadrati: enormi figure zoomorfe che raffigurano gli animali più comuni della zona (ragni, scimmie, colibrì, pappagalli, lucertole, lama, condor). Ma anche vegetali, figure geometriche e omini stilizzati, visibili solo dall’alto. Ancora oggi il loro significato rimane uno dei misteri irrisolti dell’archeologia. Ultima acquisizione, prima di Caral, è la Ciudad Blanca di Arequipa, un "esempio eccezionale di insediamento coloniale, la cui architettura è una sublime fusione creativa di elementi europei e autoctoni". Parola di Unesco.

Info: PromPerù, www.peru.info/italiano .

Fonte: www.corriere.it

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