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In crociera a cavallo dell’equatore

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Da Singapore a Sydney, passando per Vietnam, Hong Kong, Brunei e Indonesia. Sei Paesi, dieci porti, venticinque giorni tra l’Estremo Oriente e le coste australiane. A bordo di una regina dei mari. E senza bambini a bordo.

Kowloon: il nome viene dai "nove draghi", rappresentati dai picchi montuosi che circondano la zona. Siamo a Hong Kong, al terminal del Victoria Harbour nei pressi di Canton Road. Ed è da questo angolo di Cina, in passato utilizzato dagli inglesi soprattutto per spedizioni di caccia alla tigre, che salpano la maggior parte delle navi da crociera che lasciano Hong Kong per raggiungere l’Australia.

Da Singapore a Sydney, passando per Vietnam, Hong Kong, Brunei e Indonesia. Sei Paesi, dieci porti, venticinque giorni tra l’Estremo Oriente e le coste australiane. A bordo di una regina dei mari. E senza bambini a bordo.

Kowloon: il nome viene dai "nove draghi", rappresentati dai picchi montuosi che circondano la zona. Siamo a Hong Kong, al terminal del Victoria Harbour nei pressi di Canton Road. Ed è da questo angolo di Cina, in passato utilizzato dagli inglesi soprattutto per spedizioni di caccia alla tigre, che salpano la maggior parte delle navi da crociera che lasciano Hong Kong per raggiungere l’Australia.

ALTO MARE FOR ADULTS ONLY
A Hong Kong fa tappa anche Oriana, nave ammiraglia della compagnia inglese P&O, che imbarca i suoi passeggeri nella città stato più teconologica che ci sia, Singapore, non prima di aver sostato in Vietnam, a Phu My e Ho Chi Minh City. L’itinerario si snoda poi tra l’Indonesia e la Nuova Guinea sotto la linea dell’Equatore e in 25 giorni, toccando dieci porti in sei Paesi, termina il suo viaggio a Sydney. Lunga 260 metri e larga poco meno di 33 con circa 800 tra cabine e suite, a partire dal 30 novembre è riservata ai soli adulti. Vietato quindi imbarcare bambini. Una scelta che darà alle crociere su questa elegante nave, in puro stile british, un’impronta ancora più esclusiva e raffinata. A disposizione degli ospiti centri benessere, piscine, ristoranti gourmet, tra cui quello firmato dallo chef Gary Rhodes, lounge bar, casinò, cinema e teatri.
Mollati gli ormeggi dal porto cinese affollato di sampan, le tradizionali imbarcazioni dalle vele rosso rubino, si punta subito a sud.

ESTREMO ORIENTE E PARADISI TROPICALI
Ed ecco che a babordo sfilano le sagome appena percepite delle Filippine e le oil tower inavvicinamento allo scalo di Bandar Seri Begawan, nel piccolo regno del Brunei. A terra, le bianche architetture della Moschea di Omar Ali Saifuddin, sovrastata dalle cupole dorate, e dell’Istana Nurul Iman, l’antico palazzo del sultano, si mescolano alle palafitte del villaggio di pescatori. Quindi Bali, isola indonesiana ex colonia olandese, piccolo paradiso tropicale all’ombra del vulcano Gunung Agung ai cui piedi sorge il tempio di Besakih. Qui, appena sbarcati, prendete uno dei piccoli taxi locali che si affollano sul molo e percorrete la strada costiera che porta a sud dell’isola, dove si inseguono decine di spiagge di sabbia trattenute dalla vegetazione. Il nastro asfaltato si interrompe appena raggiunto il piccolo promontorio di Kuta: qui al tramonto sembra di toccare il sole schiacciato sull’orizzonte.

CALDA AUSTRALIA ESOTICA
La crociera fa quindi un grande salto e arriva fino a Darwin in Australia. La città è l’autentico Tropico australiano con sole e una temperatura media di 32 gradi. Il centro è piccolo. Giratelo a piedi, o meglio ancora, in bicicletta: piste ciclabili serpeggiano un po’ ovunque anche nei parchi e nei giardini, e offrono bellissime viste sul mare. Fate poi una sosta in uno dei ristoranti a Cullen Bay che propongono ottimi piatti locali. Assaggiate i freschissimi crostacei, il barramundi (gustoso pesce locale), oppure le "esotiche" carni di bufalo, canguro o coccodrillo.
La crociera prosegue quindi verso est e raggiunge l’arcipelago delle Whitsunday Island, il luogo dei sogni per chi ama il mare tropicale. Non perdetevi lo snorkeling lungo la barriera corallina. E chi ama le emozioni forti può tentare un’immersione all’Hardy Reef, al largo di Airlie Beach. E guardare magari negli occhi squali e barracuda.

SYDNEY, METROPOLI GOURMAND
Tappa successiva, Brisbane. Qui si respira invece aria di metropoli. Basta posare lo sguardo sulla Pacific Motorway e il Victoria Bridge che attraversano il Brisbane River sino al cuore della città. Ma è solo un piccolo antipasto. Sì, perché la sosta successiva, nonché la fine della crociera, è Sydney. Quando la nave entra nella baia, lasciatevi pure incantare dall’Opera House, icona mondiale della metropoli australiana. Ma, una volta sbarcati, perdetevi nelle vie e nelle piazzette del The Rocks, il quartiere portuale delle vecchie case dei marinai trasformate nell’area più mondana della città.
Infine, per ritemprarvi tra aragoste, generosi tagli di carne e i migliori vini australiani, l’indirizzo è quello di Sean’s Panaroma (270 Campbell Pde, Bondi Beach. Tel. 0061-293654924, menu da 30 euro), una tradizionale fattoria ai confini con l’esclusiva Bondi Beach. La cucina, firmata dagli chef Sean Moran e Griff Pamment, utilizza esclusivamente prodotti del territorio. Raffinata e con un pizzico di creatività, merita la corsa in taxi dal centro della città.

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