Europa

Il meglio di Cordoba e dintorni

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Ciò che resta dell’illustre califfato di Córdoba, in particolare la splendida Mezquita (moschea), costituisce un patrimonio storico e architettonico di immenso valore e la città sviluppatasi intorno è un fantastico insieme di enogastronomia, musica e musei in un’incantevole cornice di vie, piazze e patio d’altri tempi. Ma l’intera provincia è tutta da esplorare. A nord, la Sierra Morena è una distesa montuosa punteggiata di remoti villaggi, castelli in rovina e foreste protette. Le ondulate campagne a sud sono ammantate di uliveti e vigneti che producono olio e vini tra i migliori di tutta la Spagna, come gli eccellenti vini dolci Montilla-Moriles. Più a sud il massiccio calcareo delle Sierras Subbéticas, con grotte e gole, comprende la vivace cittadina di Priego de Córdoba e il borgo di Zuheros, abbarbicato su una rupe: entrambi perfetti per escursioni in montagna e cene a base di cucina casalinga. Se cercate una zona meno conosciuta dell’Andalusia, ecco cosa vedere nei dintorni di Córdoba.

 

Un tradizionale patio fiorito di Córdoba ©Balate Dorin/Shutterstock

Córdoba

Un solo edificio è sufficiente per giustificare il viaggio a Córdoba: la magnifica Mezquita che, con le sue splendide arcate, è uno dei maggiori capolavori d’architettura islamica al mondo e il simbolo della sofisticata cultura che fiorì in Andalusia oltre un millennio fa, quando Córdoba era la capitale della Spagna musulmana e la città più grande e civilizzata dell’Europa occidentale. De to ciò, il capoluogo ha molto altro da offrire. Con numerose cose da fare e vedere, sistemazioni incantevoli e ottimi ristoranti e bar, Córdoba merita ben più della breve e rapida visita che molti viaggiatori le riservano. Il suo vero fascino, infatti, si svela esplorando i tortuosi vicoli acciottolati della città medievale che si estende a ovest, a nord e a est della caotica zona turistica intorno alla Mezquita, passeggiando tra balconi e lampioni in ferro battuto, piante in vaso, pergolati, palazzi in pietra dorata e i verdi patio interni che si scorgono a ogni passo dalle numerose e pittoresche piazzette celate tra gli edifici.

L’interno della Mezquita ©cge2010/Shutterstock

Mezquita

Non si corre il rischio di esagerare nel descrivere la bellezza della grande moschea di Córdoba. Annoverata tra i maggiori capolavori mondiali dell’architettura islamica, la Mezquita rimanda con le sue scintillanti decorazioni a un’epoca d’oro in cui musulmani, ebrei e cristiani vivevano fianco a fianco arricchendo la città grazie alla proficua interazione tra diverse culture.

I patio di Córdoba

In un tripudio di gerani in vaso, con i muri ricoperti da un cascata di bougainvillea e una fontana zampillante al centro, da secoli i famosi patio di Córdoba offrono ombra e riparo dalla calura estiva. Questi amatissimi cortili traggono origine probabilmente dall’atrio delle case romane, ma la tradizione è proseguita anche con gli arabi, presso i quali il cortile interno era la zona in cui le donne svolgevano le attività della vita familiare e le faccende domestiche. La fontana centrale e le piante servivano a conferire un senso di freschezza all’ambiente.

Nel centro storico di Córdoba e in altre zone della città si possono vedere ancora oggi:

Palacio de Viana Questo palazzo storico, visitabile tutto l’anno, ha non uno, ma ben 12 patio pieni di piante rigogliose.

Asociación de Amigos de los Patios Cordobeses Particolarmente bello, questo patio avvolto nel verde è aperto al pubblico gratuitamente durante tutto l’anno. La vegetazione cambia a seconda della stagione, ma qualsiasi periodo va bene per visitare i laboratori artigianali che vi si trovano.

Patios de San Basilio Offre la possibilità di visitare tre patio nel quartiere di Alcázar Viejo, circa 400 metri a sud-ovest della Mezquita, al di fuori del periodo della festa.

Parque Natural Sierras Subbéticas

Nella zona sud-orientale della provincia di Córdoba, questo parco di 320 kmq comprende un gruppo di colline calcaree ricoperte di vegetazione color verde smeraldo e disseminate di grotte, sorgenti e corsi d’acqua, mentre ai suoi margini sorgono alcuni antichi e pittoreschi centri abitati. È molto piacevole da visitare e offre l’opportunità di fare belle escursioni a piedi tra valli, canyon e alte vette (la più alta è La Tiñosa, con i suoi 1570 m). In genere i visitatori soggiornano nei caratteristici villaggi di Zuheros e Priego de Córdoba o nei loro dintorni. I mesi migliori per le escursioni a piedi sono aprile, maggio, settembre e ottobre.

Il villaggio di Zuheros

Zuheros

All’estremità settentrionale del Parque Natural Sierras Subbéticas, il villaggio di Zuheros gode di una posizione straordinariamente pittoresca, con le strade fiancheggiate da case bianche e il castello abbarbicati su una rupe, all’ombra di imponenti alture ai cui piedi gli uliveti si estendono a perdita d’occhio. Raggiunto da alcune tortuose strade che si dipartono dalla A318, il villaggio è immerso in una piacevole atmosfera di quiete assoluta.

Il tramonto sui vigneti di Montilla

Vini Montilla

I vini dolci della Denominación de Origen (DO) Montilla-Moriles venduti in tutta la provincia si producono sulle colline a sud di Córdoba. Il loro gusto amabile è da sempre assimilato allo sherry, ma il paragone non piace ai vinificatori locali, perché lo Jerez è fortificato con l’aggiunta di alcol, mentre i vini di Montilla-Moriles sono prodotti solo con uve Pedro Ximénez e devono la loro elevata gradazione alcolica (oltre il 15%) e la dolcezza alle torride temperature estive. Le cantine di Montilla e dintorni sono meno visitate rispetto alle bodegas di sherry di Jerez, ma i loro vini sono altrettanto buoni. È una zona di terreni calcarei che trattengono l’umidità, dove le estati sono lunghe, calde e asciutte con forti escursioni termiche tra giorno e notte: condizioni disastrose per la maggior parte dei vitigni, ma non per il Pedro Ximénez (chiamato PX, pe equis in spagnolo), che è un vitigno robusto capace di prosperare in condizioni estreme, proprio quelle che donano al vino Montilla-Moriles i suoi aromi caratteristici.

Priego de Córdoba

Su un affioramento roccioso sopra la valle del Río Salado, Priego de Córdoba è una cittadina di mercato sorprendentemente vivace in un angolo fertile della Subbética. Fondata nel 745 d.C., si trovò a combattere in prima linea al fianco dell’emirato di Granada contro i nemici cristiani, finché venne definitivamente conquistata da Alfonso XI nel 1341. I tanti bei palazzi ed edifici che si susseguono lungo le vie di Priego, tra cui alcune sontuose chiese barocche, sono un’eredità di secoli di prosperità economica, che raggiunse l’apice nel Settecento con la produzione della seta e del velluto.

I panorami dei los Pedroches

Los Pedroches

Se vi piace guidare su strade deserte tra paesaggi sconfinati imbattendovi in qualche posto suggestivo di tanto in tanto, l’estremo nord della provincia di Córdoba è ciò che fa per voi. Chiamato Los Pedroches, è una sorta di altopiano con panorami che spaziano a perdita d’occhio, interrotti solo da qualche modesto rilievo e rari villaggi e castelli. È famoso per le vaste dehesas (pascoli alberati con lecci carichi di ghiande) e per l’ottimo prosciutto, il jamón ibérico de bellota, ricavato dai maiali neri alimentati con le ghiande (bellota) che si raccolgono una volta all’anno. Salato e stagionato da sei a 12 mesi, assume un colore rosa scuro e di solito è servito a fette sottili con pane e vino di Montilla.

La via d’accesso a Los Pedroches è il passo di Puerto Calatraveño, a 750 metri sul livello del mare, da dove la vista spazia sui verdi paesaggi circostanti. Il primo villaggio che si incontra è Alcaracejos, dove ha sede l’ufficio turistico distrettuale, l’Oficina Comarcal de Turismo. Venti chilometri a nord-ovest di Alcaracejos si trova Hinojosa del Duque, con un’imponente chiesa del XVI secolo, la Catedral de la Sierra, il cui campanile avrebbe ispirato quella della Mezquita di Córdoba. I caffè sulla piazza sono perfetti per una pausa ristoratrice. Hinojosa ha un grande e interessante Museo Etnológico, nel quale sono custodite e ricostruite testimonianze della vita rurale del passato, tra cui una cucina tradizionale, attrezzature agricole, un laboratorio di stampa e una bottega di generi alimentari. Funge anche da ufficio turistico.

A 9 km di distanza verso nord da Hinojosa, si trova la remota Belalcázar, con il suo grande e spettrale Castillo de los Sotomayor, situato su un’altura e visibile anche da molto lontano grazie alla massiccia torre principale alta 45 metri. Seguendo la solitaria CO9402 per 27 chilometri in direzione est tra desolati paesaggi rurali, si raggiunge Santa Eufemia, il villaggio più settentrionale dell’Andalusia. Per una stupenda vista a 360° sulle vaste distese dell’Andalusia e della Castiglia-La Mancha, andate al Castillo de Miramontes, le cui rovine si trovano 2,5 chilometri sopra Santa Eufemia.

Prima di tornare alla civiltà, se amate la natura, visitate il Parque Natural Sierra de Cardeña y Montoro, 384 kmq di colline e boschi abitati da linci iberiche e lupi, lontre e rapaci.

Fonte articolo originale

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