Che succede se non si imposta il telefono in modalità aereo durante un volo?
Non è passato molto tempo da quando le compagnie aeree hanno smesso di dire ai passeggeri di spegnere telefoni, tablet, e-reader e tutti gli altri dispositivi dal decollo all’atterraggio. Vi ricordate quella volta nel 2011, quando Alec Baldwin è stato cacciato da un aereo dell’American Airlines? L’attore non aveva voluto sentir ragioni quando l’hostess gli ha intimato di smettere di giocare con l’app di Scarabeo. Ma c’è un motivo per cui le compagnie aeree prendono la questione seriamente.
Perché dobbiamo attivare la modalità aereo?
Ci viene chiesto di spegnere telefoni, tablet, e-reader, ecc. perché con le loro frequenze possono causare delle interferenze elettromagnetiche. Dato che alcuni aerei erano stati costruiti prima dell’avvento dei dispositivi elettronici, ci sono voluti molti esperimenti prima di capire se fosse sicuro utilizzarli almeno offline.
Oggigiorno si avvistano iPad e tablet persino nella cabina di pilotaggio; sono usati dai piloti come archivio per le scartoffie che dovrebbero altrimenti portarsi dietro in cartelle pesantissime. Le hostess e gli steward usano tablet e grossi telefoni in sostituzione o in aggiunta alle risme e risme di stampe a matrice di punti. Tutti questi dispositivi sono stati a lungo testati per assicurarsi che non causassero interferenze.
Ma le cose non sono sempre andate così. Infatti, fino al 2011, alcune componenti di determinati schermi installati nella cabina di pilotaggio di certi Boeing 737, erano soggetti ad interferenza. Come si poteva individuare la combinazione pericolosa aereo/monitor e soprattutto trovare una soluzione? Grazie a rigorosi test effettuati per capire come offrire internet a bordo, ecco come. Durante il test viene creata un’interferenza elettromagnetica grande abbastanza da rappresentare un’intera cabina piena di dispositivi di varia grandezza, tra cui alcuni guasti. Ad oggi ogni strumentazione è stata testata su praticamente tutti gli aerei di linea delle maggiori compagnie internazionali.
Che succede se non metto il telefono in modalità aereo?
Chiunque faccia parte del settore, dai responsabili di sicurezza, alle compagnie aeree, fino ai produttori di aeromobili, è consapevole che a bordo di ogni volo ci sono decine di dispositivi che rimangono attivi. In un certo senso, il fatto che un aereo non sia caduto per colpa di qualcuno che aveva lasciato online il suo Kindle è la dimostrazione che, nella maggior parte dei casi, la maggior parte dei dispositivi non interferiscono con la maggior parte degli aeromobili.
Ma “la maggior parte” non è abbastanza nel campo dell’aviazione. Alcuni passeggeri non sanno che il Kindle abbia una connessione, o che sia necessario disattivare anche il Bluetooth di orologi/cuffie/altri dispositivi. Alcuni si dimenticano uno di questi dispositivi nella cappelliera sopra la loro testa. Altri ignorano spudoratamente le regole, perché non sarà certo l’importantissima e-mail che riceveranno sul Blackberry a far precipitare l’aereo. Ed è molto probabile che questa e-mail sia tutto tranne che importante.
Più o meno probabile quanto la freschezza del cibo servito a bordo
Questo è il punto: l’aviazione non fa affidamento alla probabilità. Uno dei motivi per cui è più sicuro volare che viaggiare in auto, attraversare la strada oppure restare a casa (avvengono più incidenti nel bagno di casa che a bordo di un aereo!) è che i
regolamenti delle compagnie aeree operano secondo una quantità infinita di precauzioni.