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Vacanza in Vietnam

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Modernità e tradizione, le due anime del Vietnam. Dalla capitale Hanoi al delta del Mekong, dalla vecchia Saigon alla "baia dove il drago scende in mare". Qualche suggerimento, anche per viaggiare in vespa

Migliaia di motorini carichi di vitelli, galline e rotoli di stoffe sfrecciano lungo le strade di Hanoi. Mercanzie in equilibrio precario su vecchie Vespe e Lambrette che non sfuggono agli sguardi (e all’invidia) dei cultori del vintage.

Modernità e tradizione, le due anime del Vietnam. Dalla capitale Hanoi al delta del Mekong, dalla vecchia Saigon alla "baia dove il drago scende in mare". Qualche suggerimento, anche per viaggiare in vespa

Migliaia di motorini carichi di vitelli, galline e rotoli di stoffe sfrecciano lungo le strade di Hanoi. Mercanzie in equilibrio precario su vecchie Vespe e Lambrette che non sfuggono agli sguardi (e all’invidia) dei cultori del vintage.

Poco lontano, i clacson si ammutoliscono: varcata la soglia della pagoda, regna il silenzio, interrotto solo dalle litanie dei monaci buddhisti in preghiera. Moto e templi, caos e quiete, anime che convivono. Il Vietnam è questo, un paese sospeso tra il ricordo di un difficile passato e un presente in fermento, dove la modernità è la chiave per un futuro che conserva orgoglioso le sue tradizioni.

Meglio di qualunque altra città, la capitale Hanoi rappresenta perfettamente questa tendenza: fate un giro in risciò tra le stradine del vecchio quartiere delle 36 corporazioni, dove ogni via è dedicata a un prodotto (latta, abiti, spezie). Qui i palazzi nuovi si mescolano all’antico retaggio coloniale francese. Ad Hanoi è d’obbligo una visita nel Tempio della Letteratura, sede della prima università del Vietnam, e nel Museo – Mausoleo di Ho Chi Minh (dove riposa il generale mummificato). Per dormire, il Sofitel Legend Metropole è considerato uno dei migliori in Indocina. Ottimo cibo e corsi di cucina vietnamita.

Da Hanoi si prosegue verso Lao Cai e il confine cinese per raggiungere la regione montuosa dei villaggi tribali. Immersi nella nebbia, si sale fino a Sapa, 1650 metri di altitudine dove, durante il periodo coloniale, i francesi venivano villeggiatura. Intorno solo risaie a terrazza e pini. Le comunità di H’Mong, Tay, Nung, Muong, immigrati dal sud della Cina tra il XVIII e il IX secolo, vivono di riso e commercio e il mercato è il luogo d’incontro prediletto.

A tre ore di macchina da Hanoi, ecco il Golfo del Tonchino con la Baia di Ha Long , letteralmente "dove il drago scende in mare". La leggenda racconta che gli Dei, per aiutare il popolo in lotta contro gli invasori cinesi, mandarono una famiglia di dragoni. Questi iniziarono a sputare gioielli che si trasformarono in isole, come una fitta muraglia contro i nemici. La tranquilla città di Hoi An, antico porto mercantile, merita per lo shopping di artigianato locale: ceramiche, cotone, tessuti e sete pregiate, come l’Ao Dai, l’abito femminile tradizionale vietnamita (con collo alla coreana, stretto e lungo e spacchi laterali, da portare sopra i pantaloni). Nel centro storico di Hoi An, dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco, c’è l’hotel The Nam Hai, che organizza per gli ospiti un giro al mercato accompagnati dallo chef: si scelgono gli ingredienti per la lezione sulla gastronomia locale.

Si dice che i piatti tradizionali siano centinaia(ma la realtà è che ogni etnia prepara lo stesso in modo diverso). Succulenti e tipici, il pho, zuppa con manzo, pollo, pesce, erbe aromatiche e chiodi di garofano (esiste anche una versione "occidentalizzata" nei ristoranti della catena Pho24h, www.pho24.com.vn); il Banh xeo o crepes di Saigon, con fagioli e pollo o maiale; il canh chua ca, zuppa di pesce piccante e speziata; l’hu tieu xao thit bo, pasticcio di manzo e fagioli accompagnato da riso. Sulle tavole non manca mai il nuoc mam, ricavato dalla fermentazione del pesce in salamoia.

Altra meraviglia tutelata dall’Unesco, il complesso monumentale di Hué, antica capitale , che conserva intatta la cittadella imperiale (risalente alla dinastia Nguyen che regnò dal 1802 al 1945). Il simbolo della città è la Pagoda “Thien Mu” (detta anche Dama Celeste): i sette piani della torre di Phuoc Duyen sono dedicati a un’apparizione di Buddha in forma umana. Per chi ama la tradizione, da provare le suite art decò del Boutique Hotel La Residence. Nella vecchia Saigon, oggi Ho Chi Minh City, da non perdere la cattedrale di Notre Dame, il palazzo della Posta, il mercato di Ben Thanh e lo storico quartiere cinese di Colon. Altri must, il Museo della Guerra e i Cu Chi Tunnel, 300 miglia di gallerie e cunicoli scavati negli anni ’70 dai Vietcong. Una vera città sotterranea. Indirizzo per la notte, il Legend Hotel è centralissimo, inserito tra i primi dieci della classifica Triadvisor per qualità-prezzo .

Più a sud, ecco il delta del Mekong con i suoi Cuu Long ,“nove draghi”, tanti quanti i bracci del fiume che si apre nel Mar Cinese Meridionale. Avvolti da una fitta vegetazione, si naviga tra sampan (barche da pesca) e mercati galleggianti, come il famosissimo Cai Rang, già all’alba affollato di imbarcazioni cariche di banane, ananas, cappelli (Lá di Nón), caramelle, manghi, pesce, riso, patate, cesti. I migliori punti di partenza per le crociere in barca sul Mekong sono le città di Can Tho e My Tho.

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