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Viaggio in Uzbekistan

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L’Uzbekistan è considerato il più bel Paese dell’Asia centrale, il più affascinante e il più ricco di bellezze naturali e storiche, oltreché culturali, essendo stato il primo grande centro di diffusione della letteratura persiana. Situato nella culla dei fiumi Amu-Darya e Syr-Darya, vanta alcune tra le città più antiche del mondo, diversi centri di quella che un tempo fu la Via della Seta e moltissime bellezze architettoniche. Confinante con il Kazakistan, il Kirghizistan e il Tagikistan, l’Afghanistan e il Turkmenistan, l’Uzbekistan è una meta da scoprire lentamente, lasciandosi incantare da quel mix di storia, colori sgargianti e profumi intensi che si percepiscono appena arrivati sul posto.

L’Uzbekistan è considerato il più bel Paese dell’Asia centrale, il più affascinante e il più ricco di bellezze naturali e storiche, oltreché culturali, essendo stato il primo grande centro di diffusione della letteratura persiana. Situato nella culla dei fiumi Amu-Darya e Syr-Darya, vanta alcune tra le città più antiche del mondo, diversi centri di quella che un tempo fu la Via della Seta e moltissime bellezze architettoniche. Confinante con il Kazakistan, il Kirghizistan e il Tagikistan, l’Afghanistan e il Turkmenistan, l’Uzbekistan è una meta da scoprire lentamente, lasciandosi incantare da quel mix di storia, colori sgargianti e profumi intensi che si percepiscono appena arrivati sul posto.

Samarcanda e la sua doppia anima
Data un’occhiata alla poco attraente capitale, Tashkent, e poi partite per le vere grazie di questo Paese: Samarcanda, Buchara e Khiva, con i loro splendidi monumenti di arte islamica, inseriti nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità Unesco. Non è purtroppo possibile visitare la valle di Ferghana, per le recenti tensioni tra le popolazioni uzbeche e tagiche. Sconsigliata dalla Farnesina anche una visita a Termez, bellissima città di frontiera con l’Afghanistan.

A est di Samarcanda sorge l’intricato groviglio dei vicoli millenari della città vecchia, a ovest i viali moderni tracciati dai russi, che caratterizzano il centro della città “nuova” e della provincia. Il cuore pulsante lo trovate nel bazar principale, vicino alla grande moschea, in un suggestivo mescolarsi di sacro e profano. Qui commercianti, visitatori e merci di ogni nazionalità vi daranno un’idea dei tempi d’oro della Via della Seta. Imperdibile la piazza del Registan, dove mattonelle blu cobalto, turchese e verde abbelliscono tre madrase (le scuole coraniche): d’Ulug-Beg, di Shir Dar e Tilla-Kari. Ancora, da non perdere: l’incantevole moschea di Bibi Khanym e il santuario Shah-I-Zinda.

Buchara e Khiva
Vicoli tortuosi e brulicanti, affollati di mercanti e cammelli e sovrastati da minareti, madrase e moschee che al tramonto si colorano d’oro. La vista della città si fa superba dalla sommità del minareto d’Islom-Huja. Da Khiva potrete scegliere un taxi privato o collettivo per il vostro viaggio di circa 5 ore attraverso il deserto, fino a Bukhara. Questa meravigliosa città offre caratteristici mercati coperti, i taqi, con minuscole botteghe animate da artigiani intenti al lavoro. I favolosi cortili delle madrase e la piazza del minareto Kalon completano un quadro dai colori unici.

Una tappa obbligatoria
Sconosciuta per circa 30 anni in Occidente, la collezione Savitsky  comprende circa 50mila capolavori dell’avanguardia russa, molti dei quali scampati alla censura di Stalin grazie al coraggio di un pittore e archeologo russo, Igor Savitskij. Fu lui a scegliere una “città fantasma” – Nukus – nel Nord-ovest del Paese, per far rinascere opere di artisti come Popova o Falk, rinchiusi a morire nei gulag. Il Karakalpak Museum of Art di Nukus (immagine a destra) si può raggiungere anche con voli diretti.

Info pratiche
Per entrare in Uzbekistan è necessario il passaporto con validità fino a sei mesi dopo la data del viaggio. Il visto è obbligatorio e va richiesto all’Ambasciata. Per chi soggiorna più di 5 giorni è obbligatoria anche la registrazione all’Ovir (Uzbekistan 49, Taskhent, tel. 1326570) entro 3 giorni dall’ingresso nel Paese.
Nessuna vaccinazione è obbligatoria.
Il fuso orario è di 4 ore in avanti rispetto all’Italia (3 quando in Italia c’è l’ora legale).
Il periodo migliore per visitare l’Uzbekistan va da fine marzo a giugno e da settembre a fine novembre.

Qualche attenzione in più per i viaggiatori indipendenti
L’indipendenza dall’Urss è giunta solo 20 anni fa e il Paese fatica a risvegliarsi e ad aprirsi al turismo. I viaggiatori che si spostano utilizzando i servizi della compagnia nazionale Uzbektourism non avranno il minimo problema, ma i viaggiatori indipendenti dovranno considerare il peso della burocrazia e della corruzione. C’è da dire che questo allontana il turismo di massa, e rende la vostra meta autentica. Un angolo di mondo ancora non abituato a mostrare piaggeria verso il turista ma piuttosto accoglienza verso il viaggiatore.
Pare che nelle grandi città (la capitale in particolare) i funzionari pubblici, specie la polizia, abbiano l’abitudine di fermare i turisti e sequestrare il passaporto, per rilasciarlo poi con una piccola mancia. Detto questo, basterà girare con una fotocopia del passaporto e potrete godervi in tutta tranquillità questo Paese famoso per l’ospitalità e dalla identità forte, evitando alcune zone poco sicure già riportate.

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