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Vola alle Hawaii

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Yes, we can. Il momento del riscatto è arrivato. L’arcipelago delle camicie a fiori, degli alberghi luna-park in riva al mare ha finalmente un paladino di tutto rispetto, Barack Obama, che quasi cinquant’anni fa, quando le isole sperdute nell’Oceano Pacifico furono annesse agli Usa, non sarebbe neppure potuto entrare nei bagni dei bianchi. È la vittoria dell’ottimismo, del “se vogliamo, possiamo”, del self made man.

Yes, we can. Il momento del riscatto è arrivato. L’arcipelago delle camicie a fiori, degli alberghi luna-park in riva al mare ha finalmente un paladino di tutto rispetto, Barack Obama, che quasi cinquant’anni fa, quando le isole sperdute nell’Oceano Pacifico furono annesse agli Usa, non sarebbe neppure potuto entrare nei bagni dei bianchi. È la vittoria dell’ottimismo, del “se vogliamo, possiamo”, del self made man.

Si aspettano molto le Hawaii dal senatore nato nell’arcipelago, favorito nella corsa alla Casa Bianca. Soprattutto perché questo è l’anno della recessione che decreta la fine  dei grandi alberghi anni Cinquanta di Honolulu, la Miami nazional popolare, templi del XXI secolo, nati per ospitare il turismo di massa, incantato dall’eldorado tropicale.

Una crisi che le Hawaii stanno scongiurando, rivolgendosi a un turismo colto e understate e proponendo altre isole, come Kauai e Maui. Una rivoluzione a colpi di legno, foglie di palma, bambù, pietra, al posto del cemento: materiali ecocompatibili, che permettono di godersi il panorama senza inquinare. Questo stile di vacanza e hôtellerie è il nuovo lusso registrato dagli americani Time e Newsweek, con un volume d’affari in costante aumento che, secondo The International Ecotourism Society (Ties), nello scorso anno ha superato i nove miliardi di euro. In sintonia con il trend del turismo green chic, anticipato da celebrità quali Gwyneth Paltrow o Britney Spears, habitué del variegato arcipelago delle Hawaii, e sempre più apprezzato in Europa (dove influisce fortemente anche la svalutazione del dollaro rispetto all’euro).

Colossali ed esagerati non sono i prezzi, ma le spiagge bianchissime o nere a perdita d’occhio, le montagne imponenti come le Alpi.
È un viaggio lungo, 26 ore, 11 di fuso orario, ma ne vale la pena.

Fonte: www.corriere.it

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