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Riparte il turismo in Slovenia

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Quando il 21 dicembre scorso anche gli ultimi doganieri hanno abbandonato le gelide frontiere con Italia e Ungheria, per la Slovenia, ora stato Schengen, si è aperto un nuovo affascinante capitolo di storia. Già protagonista in Europa, di cui per sei mesi sarà presidente, è ora tempo di accogliere il nuovo flusso di turisti sempre più attratto dalle mille sfaccettature di questa terra.

Quando il 21 dicembre scorso anche gli ultimi doganieri hanno abbandonato le gelide frontiere con Italia e Ungheria, per la Slovenia, ora stato Schengen, si è aperto un nuovo affascinante capitolo di storia. Già protagonista in Europa, di cui per sei mesi sarà presidente, è ora tempo di accogliere il nuovo flusso di turisti sempre più attratto dalle mille sfaccettature di questa terra.

Partendo dall’Italia, la prima cittadina da visitare per la sua valenza storica è Kobarid (Caporetto), dove si combatté l’omonima battaglia. Nell’hotel Nebesa si può soggiornare in alcuni chalet in pieno stile rural-chic immersi nelle nevi. Neve che non manca nemmeno a Kranjska Gora, il più grande complesso di sport invernali della Slovenia, nonché sede di alcune gare della Coppa del Mondo di sci alpino (l’8 e il 9 marzo). Per chi invece dello sci ne avesse abbastanza, ecco allora le arrampicate sulle cascate ghiacciate o le famose gare di Sleddog, in cui si sfidano le slitte trainate dai cani. Per la notte, un’ottima sistemazione è l’hotel Vila Bled, ex residenza presidenziale del generale Tito affacciata sulle acque blu cobalto del lago di Bled. Il paese, un miraggio nel cuore delle Alpi Giulie, nei mesi più freddi offre ogni genere di passatempo: sportivo, come il pattinaggio sul lago ghiacciato, il golf, il curling e lo sci (famosissima la pista Straza, aperta anche di notte); turistico, con le passeggiate sull’isolotto (l’unico della Slovenia) e la visita al castello medievale; e rilassante, grazie alle cure di una delle terme che compongono il centro climatico di Bled. Così come la vicina Ungheria, anche la Slovenia gode infatti di un’antichissima tradizione termale, con più di 15 stabilimenti sparsi su tutto il territorio.

Ultima tappa di questo breve itinerario, a meno di 100 chilometri dal confine italiano, è Lubiana, la più piccola delle capitali europee, animata da giovani artisti e studenti universitari che popolano giorno e notte le sue strade e i suoi caffè. Immersa nei boschi e incorniciata dalle Alpi, lungo le rive del fiume Ljubljanica, la città è un vero e proprio villaggio da fiaba, simbolo di una nazione nel pieno del suo rifiorire.

Fonte: www.panorama.it

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