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Città da innamorati

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"Con te andrei in capo al mondo". E’ una delle tante frasi che si pronunciano quando si è innamorati, e la stessa si ripete ancora di più nel giorno di San Valentino. Dove andare? Sono tante le "città dell’amore", ideali da vivere in due, per festeggiare il giorno più romantico dell’anno e scambiarsi promesse di eternità.

E non si può non partire da Roma () che già nel nome, letto al contrario, contiene la parola "amor". La città è affascinante anche in inverno, complice un clima sempre mite ed i mattoni antichi che sembrano lanciare messaggi affettuosi da un monumento e l’altro, tra un palazzo rinascimentale e la cupola di una basilica.

"Con te andrei in capo al mondo". E’ una delle tante frasi che si pronunciano quando si è innamorati, e la stessa si ripete ancora di più nel giorno di San Valentino. Dove andare? Sono tante le "città dell’amore", ideali da vivere in due, per festeggiare il giorno più romantico dell’anno e scambiarsi promesse di eternità.

E non si può non partire da Roma () che già nel nome, letto al contrario, contiene la parola "amor". La città è affascinante anche in inverno, complice un clima sempre mite ed i mattoni antichi che sembrano lanciare messaggi affettuosi da un monumento e l’altro, tra un palazzo rinascimentale e la cupola di una basilica.

Se Ponte Milvio, potesse parlare racconterebbe storie d’amore. Da luogo antico, Pons Romanus, (uno dei primi costruiti e fra i più importanti ponti di Roma) si è trasformato in un totem degli innamorati. Le coppie scrivono il proprio nome su un lucchetto, segno di un sentimento duraturo, lo agganciano a delle strutture apposite poste sotto il terzo lampione (un tempo si attaccavano direttamente al lampione ma per non danneggiare lo stesso, il comune ha ideato una nuova soluzione) e poi gettano insieme le chiavi nel Tevere. Un luogo da non perdere per gli amanti di tutto il mondo, una scena che si ripete ogni giorno.

Un altro rito romantico è legato alla fontanella posta sul lato sinistro della Fontana di Trevi (autentico capolavoro di arte barocca), chiamata "fontanina degli innamorati". Secondo la leggenda, le coppie che bevono a questa acqua avranno la fortuna di essere sempre fedeli. Da qui, poi, si può fare una passeggiata romantica, sulle carrozzelle trainate da cavalli, che tocca i luoghi della città Antica (Colosseo, Foro Romano, Foro Traiano) o di quella classica (le piazze Venezia, di Spagna e Navona, Pantheon), mentre gli zoccoli dei cavalli risuonano sui "san pietrini" (le strade acciottolate) e "coprono" le parole d’amore gridate al vento. E torna in mente una vecchia canzone di Claudio Baglioni nel navigare il fiume che, come un serpentone, taglia in due la capitale: "e lungo il Tevere che andava lento lento, noi ci perdemmo dentro il rosso di un tramonto…". Un altro percorso magico che va dal ponte Duca D’Aosta fino all’Isola Tiberina. Ma ogni angolo della capitale fa battere il cuore, dalla terrazza panoramica del Pincio, a Villa Borghese, dove ammirare abbracciati, scorci spettacolari, passando per il Giardino degli Aranci che seduce sguardi ed animi. Per essere sicuri di non perdere nessun indirizzo, si possono seguire i consigli della guida "101 luoghi dove innamorarsi a Roma per tutta la vita" (Newton Compton Editori).

Ma da dove nasce la tradizione di San Valentino? Sulla sua origine si raccontano diverse storie. Una narra del Santo che, un giorno, sentendo litigare due giovani fidanzati che stavano passando al di là della siepe del suo giardino, andò loro incontro tenendo in mano una bella rosa. Questo gesto ebbe il magico potere di calmare i due innamorati in lite. I due giovani si sposarono e tra loro nacque un’unione felice. Ancora oggi sono numerose le coppie che si recano a Terni, in Umbria, dove, nella Basilica, riposano le spoglie mortali di Valentino, per chiedere la benedizione e prendere parte alla  "Festa della Promessa", se si ha intenzione di sposarsi entro l’anno. Al centro della chiesa si trova il pozzo di San Valentino, dove imbucare la propria appassionata lettera d’amore. Numerosi gli Eventi Valentiniani, tra cui il Gran Gala di San Valentino (al Teatro Secci) e "Cioccolentino", la rassegna sul cioccolato.

Tra gli altri luoghi per una fuga in due, c’è Mantova, definita dallo scrittore inglese contemporaneo, Aldous Huxley, "la più romantica del mondo". Qui, sono numerose le pere d’arte che hanno per tema, o per effetto, l’amore. Le soste da non perdere sono la "Camera degli Sposi", capolavoro di Andrea Mantegna all’interno di Palazzo Ducale, e la Sala di "Amore e Psiche" all’interno di Palazzo Te, la cui decorazione è interamente volta a celebrare l’unione del marchese Federico e di Isabella Boschetti, attraverso la sensuale vicenda mitologica narrata da Apuleio, nell’Asino d’Oro, in vortice di colori, divinità, fauni, satiri e putti. Il tema centrale è appunto Amore, una divinità "mostruosa", il più potente tra tutti gli dei, temuto dallo stesso Giove, al quale nessuno può sottrarsi.

Dopo una visita ai palazzi, vale la pena fare una passeggiata mano nella mano, ammirando i bagliori del lago o tra le numerose stradine che la penna di William Shakespeare, nel suo "Romeo e Giulietta" fece percorrere da Romeo in cerca del veleno. Proprio qui, infatti, Romeo, riceve la visita di Baldassarre, suo servo, che gli annuncia la morte di Giulietta. Ora ha soltanto un pensiero: procurarsi del veleno, ritornare a Verona e morire accanto alla sua amata. E sembra quasi di vederlo correre trafelato, in contrasto con l’acqua piatta.

Da Mantova a Verona, il passo è breve: la casa dei due giovani amanti più famosi del mondo è un’altra tappa obbligata. Impossibile non scambiarsi un bacio sotto il balcone di Casa Capuleti, dal quale, si dice, Giulietta si sarebbe affacciata per parlare con il suo amato. Sulla facciata un’iscrizione a ricordo della storia: "Oh! Dov’è Romeo?… Taci, ho perduto me stesso: io non son qui e non son Romeo, Romeo è altrove". La città scaligera, inoltre, custodisce anche altri luoghi dei due innamorati come La Tomba di Giulietta, tra le mura dell’antico convento di San Francesco al Corso, o la Casa dei Montecchi, edificio di origine medievale, dove Romeo pensava alla sua amata e da cui ha dovuto allontanarsi in esilio.


Un altro viaggio "nelle pieghe dell’amore", fatto di tappe a tema e soste in angoli permeati dal fascino della storia, in una cornice indimenticabile, è Bolzano. Qui si può andare sulle tracce di Giacomo Casanova. Il grande seduttore arriva in città nel 1756, dopo una rocambolesca fuga dai Piombi di Venezia, e vi soggiorna per qualche settimana, in attesa che si plachino gli animi, per poi proseguire la sua fuga verso Monaco. Da vedere anche Castel Roncolo. Quintessenza dell’architettura castellana medievale, racchiude al suo interno un ciclo di affreschi profani, che raccontano momenti di vita quotidiana, episodi di caccia e tornei cavallereschi. Le scene sono ispirate alla vita cortese e parlano di questo acceso sentimento che incanta per la sua immutabilità, pur nel tramutare del tempo. Molti gli spunti letterari che riaffiorano nelle sale: l’amore struggente di Tristano e Isotta, peccaminoso ma irrinunciabile e le avventure di Re Artù con i suoi cavalieri della tavola rotonda, che rievoca l’illecita e tragica passione tra Lancillotto e Ginevra.

Gli innamorati che preferiscono fare una "fuga" di stagione all’estero non hanno che l’imbarazzo della scelta. Dublino, conserva una reliquia di San Valentino. Tutto risale al 1825, quando John Spratt, frate carmelitano molto noto nel quartiere di The Liberties, pose le fondamenta della chiesa di Whitefriar. Dieci anni dopo, durante una visita a Roma, frate Spratt fu accolto con grande onore da Papa Gregorio XVI che volle fargli dono di alcune reliquie del santo, traslate nella capitale irlandese un anno dopo. Con la scomparsa del frate, la devozione si affievolì e i resti dimenticati. Fino agli ultimi lavori di restauro, che portarono alla luce l’urna con le reliquie, ricollocata all’interno di Whitefriar, accanto ad una statua del Santo scolpita da Irene Broe. Un luogo fuori dai circuiti turistici abituali che ogni anno, sin dalle prime ore del mattino del 14 febbraio, è molto frequentato da giovani e meno giovani, che si rimettono alla generosità del Santo per consolidare, trovare o ritrovare l’amore.

Se siete alla ricerca di un pegno d’amore per la vita, la città di Galway sempre in Irlanda, è il luogo ideale. E’ questa la patria del famoso anello "Claddagh Ring", dal nome dell’omonimo e antico vilaggio di pescatori, appena fuori le mura di Galway, da dove ebbe origine la sua storia. Il primo modello apparve nel ‘700, ideato da un tale Richard Joyce. Richard era un marinaio di Claddagh, catturato dai pirati del Nord Africa e venduto come schiavo ad un orafo di Algeri.

Lavorando per lui si specializzò nella produzione di monili e realizzò questo prezioso, sempre pensando alla sua donna che aveva lasciato al villaggio. Passarono gli anni e, grazie ad un’amnistia, fu liberato. Richard tornò nella sua terra d’origine con in tasca l’anello per la sua amata che l’aveva, pazientemente, aspettato. Da allora la produzione è stata ininterrotta, mantenendo l’originale design: un cuore che indica l’amore, due mani che significano amicizia, e una corona, in alto, a simboleggiare la fedeltà. Se è indossato sulla mano sinistra, con la punta del cuore verso l’alto e quindi verso il proprio cuore, vuol dire che si è sposati o appagati sentimentalmente. Se si indossa a destra, con la punta rivolta verso l’esterno, indica che si è liberi. Un tocco in più all’abituale San Valentino può essere quindi donare all’amata il Claddagh Ring (ma non sono pochi gli uomini ad indossarlo, tra cui in passato, Bono degli U2, John F. Kennedy e Ronald Reagan) anche in un’atmosfera magica come quella della baia di Galway, contornata da battelli da pesca e profumata di brezza di mare.

Tra le altre città romantiche, Pamplona affascina per le sue stradine medievali. Qui si possono ripercorrere i luoghi amati dallo scrittore Ernest Hemingway e concedersi gustosi pinchos nei bar del centro storico, oltre a concedersi un’immersione nella storia (soggiorno presso il Palacio Guendulain, con vista sul Plaza del Consejo nel cuore della città).

Infine, la magia della sempre vivace Londra, dove regalarsi un giro in battello sul Tamigi o una serata sulle splendide carrozze del treno Orient-Express ‘British, tra poltrone in stile Art Deco e cristalli scintillanti riempiti da champagne e vini, per brindare alla felicità.

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