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Viaggio nei cafè parigini

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Tra i clienti del Café Charbon, uno dei ritrovi di punta dell’Est parigino, la grande area della Rive Droite prediletta dai bobo, i bourgeois bohémiens, si celano professionisti di ogni genere: scrittori, architetti, grafici, artisti e abitanti del quartiere con mestieri più o meno affascinanti. Qualcuno scrive, qualcuno esce a telefonare, molti leggono. Intanto, il profumo del caffè, sia pure alla francese, si mescola con quello dei croissant e dei pains au chocolat che riempiono il cestino.

Tra i clienti del Café Charbon, uno dei ritrovi di punta dell’Est parigino, la grande area della Rive Droite prediletta dai bobo, i bourgeois bohémiens, si celano professionisti di ogni genere: scrittori, architetti, grafici, artisti e abitanti del quartiere con mestieri più o meno affascinanti. Qualcuno scrive, qualcuno esce a telefonare, molti leggono. Intanto, il profumo del caffè, sia pure alla francese, si mescola con quello dei croissant e dei pains au chocolat che riempiono il cestino.

Così ha inizio una giornata qualunque al Café Charbon, aperto dalle nove del mattino a tarda notte, e tutto ricostruisce l’atmosfera di un bistrot Secondo Impero, stile Napoleone III: la penombra, i dettagli in cuoio, i tavoli di legno e, naturalmente, il bancone ricoperto di zinco, uno dei più lunghi in tutta Parigi.

È proprio al bancone che i neo-nostalgici assaporano l’anima del bistrot: comptoir in francese, ma, in un tempo non lontano, chiamato anche zinc, zinco. Oggi celebratissimo in un libro tutto da sfogliare, Au vrai zinc parisien (Parigramme, 12 €) e, ancora, protagonista, assieme ai mobili industriali, del recentissimo volume Le mobilier industriel – Quand l’utile devient style (Aubanel, 39 €). Una carrellata di oggetti culto, armadi da officina, sedie Tolix, scrivanie in metallo di Forges de Strasbourg, vecchie sedie da aula scolastica firmate Mullca, sedute in metallo disegnate per i giardini di Luxembourg. Oggi, come ieri, seducono designer e architetti d’interni, che recuperano nei migliori mercati d’Oltralpe questi arredi semplici, poco costosi, adatti alle case di campagna come ai loft di città. Ecco allora che una vacanza a Parigi – non mancano nuovi piccoli boutique hotel e gli indirizzi storici lanciano pacchetti on line da prenotare in anticipo – è anche una riscoperta dei bistrot di quartiere, di botteghe e brocanteur dove il mobile in metallo è protagonista di vetrine e interni démodé, grigio, ma mai opaco, anzi solido e lucido come un arredo d’epoca che non passa mai di moda.

Agli inizi del secolo scorso il bancone ricoperto di zinco era la norma; oggi un po’ meno, e tra i bistrot parigini che hanno conservato lo zinc si nasconde di tutto un po’: autentiche rarità sotto il controllo delle Belle Arti e semplici locali dove ordinare uno spuntino a tutte le ore e bere un bicchiere di vino per pochi euro. Tra i caffè-gioiello va citato senz’altro Le Cochon à l’Oreille, un indirizzo doc delle Halles storiche, quando qui si tenevano i mercati generali cittadini, quel ventre di Parigi tanto caro a Émile Zola. La porta del bistrot è pura Art Nouveau e risale al 1919, le piastrelle in ceramica di Sarreguemines, che ricoprono tutto l’interno, sono del 1890, nel muro si aprono piccole nicchie rettangolari dove sta il necessario per condire le pietanze: senape, olio, sale, pepe, aceto. Pranzare seduti su queste storiche panche in legno costa poco più di 10 euro. Un altro autentico capolavoro modello bistrot è Le Café Antoine, sorto nel 1911 in tutt’altra zona della città, il lussuoso XVI arrondissement. Il caffè, piccolissimo, proprio come il precedente, è una creatura di Hector Guimard, il gran maestro dell’Art Nouveau parigina, lo stesso dei celebrati ingressi della metropolitana. Qui il bancone ricoperto di zinco occupa quasi la metà della sala e la sera vi si accalcano i volti e le voci della vicina Maison de la Radio, giornalisti, presentatori, dj e tecnici di Radio France, per gustare pot au feu o zuppa di cipolle. Non lontano, altri due con veri zincs offrono ristoro agli abitanti del XVI, avidi di atmosfere calde: A la Fontaine e Bô Zinc, forse il più amato dai giovani e giovanissimi.

Tra i veri zincs parisiens, ci sono tre locali in zona Bastille (Métro Ledru Rollin), diversissimi tra loro, ma tutti piuttosto in voga: Le Bistrot du Peintre, Le Square Trousseau e Le Baron Bouge. Conquistare un posto all’ora di pranzo a un tavolo del Bistrot du Peintre, altro bell’esempio di locale Art Nouveau, è spesso un’impresa, tanto che qualche avventore finisce per pranzare al bancone, senza per questo lamentarsi. Mentre Le Square Trousseau, con la sua allure primo Novecento, le vecchie foto alle pareti e qualche accessorio volutamente un po’ fané, è uno di quei locali che da anni rimane sulla cresta dell’onda: c’è chi ci va per colazione, chi pranza (cappesante alla provenzale 23 €, foie gras 18 €), chi legge il giornale nel pomeriggio, e così via fino a notte inoltrata. Quanto all’altra istituzione del quartiere, il Baron Bouge, sembra un’osteria d’altri tempi: all’ingresso bottiglie in quantità e grosse botti trasformate, a volte, in tavoli d’appoggio per chi vuole fermarsi all’esterno.

Qualcuno di questi autentici zincs ha glissato sulla tradizione del bistrot e si è trasformato in vero e proprio ristorante. È il caso di Allard, tra Saint-Germain e il Quartiere Latino, ma anche del Bistrot Paul Bert, sempre in area Bastille e celeberrimo per le ostriche, di Le Repaire de Cartouche, sui boulevard tra République e Bastille, e dell’Etoile de Montmartre. Qualcun altro è ancora un bar di quartiere, frequentato a ogni ora, come Le Bistro Saint-Antoine, sempre nei pressi della Bastiglia; altri hanno esasperato la vocazione turistica, come Le Relais de la Butte, ancora a Montmartre. E c’è chi ha coniugato queste due caratteristiche e le ha condite con un savoir faire apprezzato in tutta Parigi: è Le Général La Fayette, bar à bières per vocazione, aperto nel lontano 1896, e rifugio-istituzione per nottambuli e non solo. Tanto legno chiaro e lucido e un bancone, per la verità coperto di marmo, sul quale trionfano, splendenti, una decina di pompe per spillare la birra.

DOVE MANGIARE

Café Charbon: atmosfera Secondo Impero, rinnovato nel 1995.
Indirizzo: 109, rue Oberkampf, tel. 0033.1.43.57.55.13. Orari: dom.-gio. 9-2, ven.-sab. 9-4 (mai chiuso). Prezzi: 25 €. C/credito: Visa.

Le Cochon à l’Oreille: bistrot-monumento, pareti decorate in ceramica di Sarreguemines.
Indirizzo: 15, rue Montmartre, tel. 0033.1.42.36.07.56. Orari: mar.-sab. 10-24. Piatti freddi a tutte le ore, orari cucina: 12-14, 19.30-22 (chiuso dom. e lun.). Prezzi: a pranzo formula a 10,60 €. C/credito: Visa.

Le Café Antoine: disegnato da Hector Guimard, celebre per le entrate della metropolitana parigina.
Indirizzo: 17, rue Jean de La Fontaine, tel. 0033.1.40.50.14.30. Orari: lun.-mer. e sab. 8-19, gio.-ven. 8-23 (chiuso dom.). Prezzi: 30 €. C/credito: Visa.

A la Fontaine: caffè-brasserie vicinissimo alla Maison de la Radio. Cucina tradizionale francese.
Indirizzo: 12, rue Boulainvilliers, tel. 0033.1.42.88.21.84. Orari: 7.30-1.30, servizio ristorante 11-23 (mai chiuso). Prezzi: 30 €. C/credito: tutte.

Bô Zinc: moderno bistrot molto amato dai più giovani tra gli abitanti del XVI.
Indirizzo: 59, avenue Mozart, tel. 0033.42.24.69.05. Orari: 8-24 (mai chiuso). Prezzi: 25-30 €. C/credito: Visa.

Le Bistrot du Peintre: il trionfo dell’Art Nouveau.
Indirizzo: 116, avenue Ledru-Rollin, tel. 0033.1.47.00.34.39. Orari: 7-2, dom. 8-2 (mai chiuso). Prezzi: insalata con cappesante 11,50 €; un bicchiere di Saint-Chinian 2007 3,50 €. C/credito: Ae, Visa.

Le Square Trousseau: vecchie foto e targhette in smalto.
Indirizzo: 1, rue Antoine Vollon, tel. 0033.1.43.43.06.00. Orari: 8-2 (mai chiuso). Prezzi: 35 €. C/credito: Ae, Visa.

Le Baron Bouge: un’autentica osteria. Grandi botti e piatti freddi.
Indirizzo: 1, rue Théophile Roussel, tel. 0033.1.43.43.14.32. Orari: mar.-gio. 10-14, 17-22, ven.-sab. 10-22, dom. 10-16 (mai chiuso). Prezzi: salumi misti (con terrines) 12 €, formaggi misti 14 €. C/credito: Visa.

Allard: cucina francese tradizionale e accogliente, ambiente primo Novecento.
Indirizzo: 41, rue Saint-André-des-Arts, tel. 0033.1.43.26.48.23. Orari: 12-14.30, 19-23.30 (mai chiuso). Prezzi: 45 €. C/credito: tutte.

Bistrot Paul Bert: “Il” bistrot gastronomico in zona Bastille.
Indirizzo: 18, rue Paul Bert, tel. 0033.1.43.72.24.01. Orari: 12-14, 19-23 (chiuso dom. e lun.). Prezzi: a cena menu a 34 €. C/credito: Visa.

Le Repaire de Cartouche: due sale su due livelli diversi, accogliente.
Indirizzo: 8, Bd des Filles du Calvaire, tel. 0033.1.47.00.25.86. Orari: mar. 12-14, 19.30-23; mer.-gio. 12-14.30, 19.30-23; ven.-sab. 12-14.30, 19.30-23.30 (chiuso dom. e lun.). Prezzi: 40-60 €. C/credito: Visa.

L’Etoile de Montmartre: vero bistrot montmartrois, atmosfera bohème.
Indirizzo: 26, rue Duhesme, tel. 0033.1.46.06.11.65 Orari: 7.30-2, servizio ristorante 12-23 (mai chiuso). Prezzi: menu completo a pranzo a 13 €. C/credito: Visa.

Le Bistro Saint-Antoine: autentico bar à vins di quartiere: buon vino, piatti semplici e prezzi contenuti.
Indirizzo: 58, rue du Faubourg Saint-Antoine, tel. 0033.1.43.43.20.20. Orari: 7-23, ven.-sab. 7-2 (chiuso dom.). Prezzi: a pranzo entrée e un piatto a 9 €. C/credito: Visa.

Le Relais de la Butte: ristorante con bistrot, a Montmartre.
Indirizzo: 12, rue Ravignan, tel. 0033.1.42.23.24.34. Orari: 8.30-24 (mai chiuso). Prezzi: a pranzo formula a 11,50 € (salvo dom. e festivi). C/credito: Ae, Visa.

Le Général La Fayette: aperto nel 1896, celebre per le birre.
Indirizzo: 52, rue La Fayette, tel. 0033.1.47.70.59.08. Orari: 8-3 (mai chiuso). Prezzi: a cena menu a 31 €. C/credito: Ae, Visa.

Fonte: www.corriere.it

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